Il riscaldamento è una delle voci più importanti della bolletta energetica, ma anche una delle più difficili da gestire. Infatti, la temperatura ideale per il comfort abitativo dipende da molti fattori, tra cui le caratteristiche dell’edificio, le abitudini degli occupanti, le condizioni climatiche e le normative vigenti. In questo articolo vedremo come regolare il riscaldamento in base alle stagioni, per ottenere il massimo benessere con il minimo spreco.
Cos’è la regolazione del riscaldamento
La regolazione del riscaldamento è l’insieme delle operazioni che permettono di adattare il funzionamento dell’impianto termico alle esigenze di riscaldamento degli ambienti. La regolazione può essere manuale o automatica, e si basa su diversi dispositivi, come termostati, cronotermostati, valvole termostatiche, sonde esterne e interne, sistemi di controllo remoto. L’obiettivo della regolazione è di mantenere una temperatura costante e uniforme negli ambienti, evitando sbalzi termici e sprechi energetici.
Regolare il riscaldamento in base alle stagioni è importante per diversi motivi:
- per risparmiare energia e denaro
- per rispettare l’ambiente
- per garantire il comfort e la salute
Come scegliere la temperatura ideale per il riscaldamento
L’ideale per la temperatura di riscaldamento è un equilibrio che dipende da una varietà di fattori. Questi possono includere le specifiche dell’edificio, le abitudini personali di chi lo occupa, le condizioni climatiche prevalenti e le normative vigenti. L’obiettivo dovrebbe essere quello di mantenere una temperatura che offra comfort senza essere eccessiva al punto da causare sprechi di energia o disagi.
Per orientare le decisioni, si può fare riferimento al decreto del Ministero della Transizione Ecologica n. 383 del 6 ottobre 2022, che stabilisce una temperatura media ponderata di 19 gradi, con una tolleranza di 2 gradi. Questo implica che, in base alle esigenze e alle preferenze personali, la temperatura può oscillare tra i 17 e i 21 gradi.
Un’altra considerazione da fare riguarda la diversificazione della temperatura in base alle funzioni e agli usi degli ambienti. Ad esempio, nelle camere da letto potrebbe essere preferibile una temperatura più bassa, tra i 16 e i 18 gradi, mentre nei bagni una temperatura più alta, tra i 20 e i 22 gradi, potrebbe essere più confortevole. È inoltre consigliabile abbassare la temperatura durante la notte e quando la casa è vuota, un modo efficace per risparmiare energia e promuovere un riposo migliore.
Infine, la temperatura scelta dovrebbe essere adeguata alle condizioni climatiche esterne. Quando il clima è particolarmente freddo o umido, potrebbe essere utile aumentare la temperatura, mentre durante giornate più miti o soleggiate, una temperatura più bassa potrebbe essere più appropriata. La zona climatica in cui si trova l’edificio può anche influenzare la durata e l’intensità del riscaldamento necessario.
Come regolare il riscaldamento con le buone pratiche
Oltre a regolare il riscaldamento con i dispositivi manuali o automatici, è possibile ottimizzare il riscaldamento con alcune buone pratiche, che riguardano il comportamento degli utenti e la manutenzione dell’impianto. Le buone pratiche sono semplici gesti che possono fare la differenza in termini di comfort, risparmio e sicurezza. Tra le buone pratiche, si possono seguire queste raccomandazioni:
- isolare termicamente l’edificio, per ridurre le dispersioni di calore e migliorare l’efficienza energetica;
- arieggiare gli ambienti, per rinnovare l’aria e prevenire la formazione di umidità e muffe;
- Pulire e controllare i radiatori, per garantire il loro corretto funzionamento e la loro durata.
Come scegliere il sistema di riscaldamento più adatto
Il sistema di riscaldamento di un edificio rappresenta l’insieme degli elementi che producono, trasportano e distribuiscono il calore negli ambienti interni. La scelta del tipo di sistema di riscaldamento deve considerare diverse variabili, come le caratteristiche dell’edificio, le esigenze degli occupanti, i costi di installazione e gestione, e l’impatto ambientale. Esistono diversi tipi di sistemi di riscaldamento, e ciascuno ha le sue peculiarità e requisiti.
Il sistema di riscaldamento a gas, per esempio, è uno dei più comuni e convenienti. Esso utilizza il gas naturale o il metano come fonte energetica, l’acqua come mezzo termovettore, una caldaia per generare il calore e radiatori o fan coil per emettere il calore. Tuttavia, bisogna considerare che ha un alto impatto ambientale, e necessita di una rete di distribuzione del gas e di una canna fumaria per lo scarico dei fumi.
Un’alternativa è il sistema di riscaldamento elettrico. Questo sistema utilizza l’elettricità come fonte energetica, e può usare l’aria o l’acqua come mezzo termovettore. Il generatore di calore può essere una pompa di calore o una resistenza elettrica, e il calore viene emesso attraverso pannelli radianti, termoconvettori o climatizzatori. Sebbene sia un sistema semplice e pulito, ha un alto costo energetico, e richiede una rete elettrica adeguata e una buona coibentazione dell’edificio.
Il sistema di riscaldamento a biomassa, invece, utilizza materiali organici come legna, pellet o cippato come fonte energetica. L’acqua funge da mezzo termovettore, e il calore viene generato da una stufa o una caldaia a biomassa, per poi essere emesso attraverso radiatori o fan coil. Pur essendo un sistema ecologico ed economico, presenta un impatto estetico significativo, e richiede uno spazio per lo stoccaggio della biomassa e una canna fumaria per lo scarico dei fumi.
Infine, esiste il sistema di riscaldamento solare, che sfrutta il sole come fonte energetica. L’acqua o l’aria vengono utilizzate come mezzo termovettore, il calore viene generato da pannelli solari termici, e viene emesso attraverso radiatori, fan coil o pannelli radianti. Questo sistema è tra i più sostenibili e innovativi, ma presenta un alto costo iniziale, necessita di una integrazione con altri sistemi di riscaldamento e richiede una buona esposizione al sole.
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